BASTA CHE FUNZIONI

Scritto da Unknown - 02/03/18
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DATI
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Durata: 92 minuti
Anno: 2009

Voto: 8

Non v’è ombra di dubbio: questo film di Woody Allen è un testamento, una summa della poetica del regista, come lo furono (seppure ad altri livelli) “Io e Annie” (1977) e “Manhattan” (1979). Dopo una splendida deviazione europea (“Match Point”, “Scoop”, “Sogni e delitti”, “Vicky Cristina Barcelona”), Woody Allen torna alle radici cinematografiche di una città che, nelle sue opere, è sempre stata un personaggio prima che un’ambientazione. Ma c’è molto e molto di più in “Basta che funzioni”. Oltre che su una sensazionale sceneggiatura, il film si regge sulle spalle di Larry David, vero e proprio alter ego del regista in tutto e per tutto. Nevrotico, superstizioso, pessimista: tutti tratti propri ai personaggi precedentemente interpretati dall’Allen attore, senonché qui vi è l’aggiunta – nel protagonista – di una consistente dose di cinismo (si vedano le divertentissime lezioni di scacchi impartite ai piccoli apprendisti). Nel mettere in scena il proprio specchio caratteriale per antonomasia, Woody Allen compie un miracoloso atto di fiducia tanto verso il cinema quanto verso il pubblico. Non a caso, Boris si rivolge spessissimo a noi spettatori per farli/ci partecipi dei propri umori e vicissitudini. Che poi, durante questi suoi “soliloqui”, le persone che lo circondano sostengano di “vedere un uomo che parla da solo”, non è che un’intelligente satira e al contempo riflessione sul carattere fittizio di ciò che stiamo guardando. Sì, perché nonostante tutto, Woody Allen è sempre lì a ricordarci che si tratta solo di un film. Concettualmente parlando, quest’opera rientra nel pieno stile del cineasta, che si basa come sempre su di un tocco leggero, disilluso eppure solare nel suo espletamento, fresco e scorrevole, teatrale, macchiettistico, sincero. Senonché stavolta assistiamo al miracolo di un’alchimia a dir poco perfetta tra i personaggi, un susseguirsi invidiabile e inarrivabile di battute azzeccatissime, e infine un plot che – per una volta – non è per nulla scontato, bensì pieno di colpi inaspettati. Un film d’autore a tutto tondo, nonostante la leggerezza che lo contraddistingue. Perché a dispetto di quest’ultima, a fare grande un’opera sono soprattutto i riferimenti (volontari o involontari, espliciti o impliciti che siano) non tanto alla poetica quanto alla personalità di chi quest’opera la concepita. Emerge infatti su “Whatever Works” una consistente schiera di ossessioni: l’impossibilità di accettare noi stessi e il mondo che ci circonda, l’inconfessabile quanto urgente ansia di condividere, l’amore come vitale quanto devastante forza portatrice di cambiamenti che si suppongono irreversibili, e – soprattutto – l’inafferrabilità dello stato delle cose cui segue l’amara (ma in fin dei conti consolatoria) consapevolezza che, per quanti sforzi possiamo fare per migliorare noi stessi e chi ci sta intorno, è il caso (o, per meglio dire la fortuna, come chiosa Boris) a orchestrare la caducità degli eventi. C’è tutto questo, e c’è il coraggio da parte di Allen di aprire di tanto in tanto piccolissimi squarci inclini al dramma, come quando Boris – dopo che Melodie è uscita con un (altro) uomo – prende per un momento in mano la bottiglia. In questo attimo fuggente ci corre un gelido brivido lungo la schiena, perché ci rendiamo inconsapevolmente conto che la (questa) commedia è una cosa seria, che Allen diverte ma non sta scherzando, e che soprattutto – come scopriremo alla fine – non ha paura di impartire lezioni di vita. Un Woody Allen ispirato come forse non accadeva dai tempi de “La dea dell’amore” (1995), ma che qui da corpo ad un’opera ancora più personale di quella appena citata. Un grandissimo film.


CAST
Larry David: Boris Yellnikoff
Evan Rachel Wood: Melodie St. Ann Celestine
Patricia Clarkson: Marietta
Henry Cavill: Randy James
Ed Begley Jr.: John
Conleth Hill: Leo Brockman
Michael McKean: Joe
Christopher Evan Welch: Howard
John Gallagher Jr.: Perry
Jessica Hecht: Helena
Carolyn McCormick: Jessica
Olek Krupa: Morgenstern

1 commento:

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